Storia dell’associazione

Il Club 67 - quelli che fecero il ’68… nel ’67

A Pallare nel 1967 la voglia di cambiamento e il fermento tra i giovani portò alla nascita, quasi per gioco, del “Club67”, una nuova e innovativa associazione che avrebbe profondamente contribuito a far crescere, conoscere e sviluppare il nostro paese.
Il gruppetto dei “padri fondatori” era formato da nove giovani - ragazze e ragazzi - d’età variabile tra i 18 ed i 24 anni, Colombo Pieluigi, Delfino Maria Carla, Lauro Onorato, Patrone Rosalba, Piccardi Claudio, Piccardi Pier Paolo, Prestipino Carmelo, Rinaldi Giovanna e Zanco Giovanni, primo Presidente fu nominato Prestipino, segretaria Maria Carla Delfino e cassiere Colombo Pierluigi.

Questo gruppo di giovani precorrendo i fermenti sessantottini, creò una vera e propria rivoluzione nella società pallarese del tempo, e riuscì a coinvolgere lentamente altri giovani e non, nell’opera di rinnovamento culturale che si era proposto, con risultati davvero inaspettati.
La prima manifestazione organizzata dal club 67 fu una “Caccia al tesoro” automobilistica che mise sottosopra la rete viaria della Valle, il giorno della festa patronale di San Marco del ‘67, seguì a luglio, una gita turistica a Crissolo, con escursione alle sorgenti del Po; che vide la partecipazione di quasi tutti i giovani del paese, e ad agosto in occasione della festa di S. Rocco, una “Mostra di Pittura e fotografia”, con esposizione delle opere, denominata “Tavolozza d'oro” con la presenza di 16 artisti che esposero circa 70 opere.
Queste furono le prime “sagre” intese come un momento di festa utile anche ad aprire il paese a interventi culturali tali da modificarne la sensibilità che furono ripetute negli anni successivi con sempre maggiore successo e nuove innovazioni alle tradizionali feste come la Sagra delle Bugie nel 1968.

Nel luglio del 1968 si organizzò il “1° Trofeo ciclistico Coppa Santa Margherita”, con la collaborazione e l’entusiastico apporto del cav. Umberto Delbono di Vado, sportivo entusiasta e sostenitore delle iniziative pallaresi al quale presero parte un centinaio di Esordienti della FCI, che diedero spettacolo sulle strade della Valle, portando una ventata di sana sportività.
Il collegamento con i giovani dei paesi vicini, riuscì, superando gli antichi campanilismi, mai sopiti in Val Bormida, a stabilire un dialogo con i neonati Circoli dei paesi vicini, e una stretta collaborazione in particolare con i paesi di Bormida, Mallare, Murialdo, Pallare e Roccavignale, sedi dei cinque “Circoli”.
Ogni circolo proponeva un appuntamento di spicco, la “Sagra del gambero” di Roccavignale, alla “Sagra della caldarrosta” di Bormida, la “Pesca d’oro” di Murialdo o appunto alla “Tavolozza d’oro” di Pallare, alla quale si concorreva nell’organizzazione e nello svolgimento evitando un’inutile concorrenza.
Per aumentare le adesioni furono organizzate altre gite, mentre prese vita la compagnia teatrale che mise in scena impegnative rappresentazioni teatrali (memorabile la messa in scena della Locandiera di Goldoni), sotto l’abile “regia” di Aldo Colombo.

Lo sport, Il calcio femminile

Oltre al settore culturale il club iniziò a organizzare il quello sportivo dove i risultati raggiunti furono davvero altissimi e la componente femminile dei Circoli divenne finalmente protagonista con un'iniziativa rivoluzionaria per l'epoca.

Le ragazze del Club 67, si misero sulla scia delle più agguerrite zemoline formando la squadra di calcio, con risultati minori sul piano agonistico, ma con altrettanto entusiasmo.
L’attività del calcio femminile, raggiunse il culmine nel 1971, quando il Circolo Zemolina lasciò il settore e vi fu la fusione tra le due squadre valbormidesi; le giocatrici della ex Zemolina confluirono in una società che prese il nome di Club 67 - Gillardo.
La nuova società - parte integrante del Club 67 - aveva lo stesso direttivo del Club stesso: presidente Carmelo Prestipino, vicepresidente Giovanni Zanco, segretarie: Maria Teresa Baccino e Rosanna Meistro, allenatore Bartolomeo Bertone; colori sociali: biancoblu.
Dopo una splendida stagione raggiunta sul campo la promozione in serie A, per mancanza di sponsor si dovette rinunciare e, dopo la cessione delle ragazze più dotate, la squadra si ridimensionò, e l'anno dopo fu sciolta e le ragazze furono lasciate libere.
Il settore Atletica Leggera era invece affidato a Rino Sangralli, che lo seguì sempre con grande entusiasmo e passione, la neonata squadra di atletica leggera pallarese iniziò a mietere successi ovunque.

A causa dell’assenza di impianti idonei si era infatti impostata un'attività sportiva per i ragazzi del paese incentrata sull’atletica, settore in cui l'impiantistica necessaria poteva essere supplita dagli spazi aperti, che in paese non mancavano.
In queste condizioni la specialità privilegiata fu la corsa campestre, ma anche le discipline più “specialistiche”, come il salto in alto o la corsa veloce trovarono attenzione e spazio; ben presto il nucleo iniziale di pochi ragazzi si infoltì con l'adesione entusiastica di giovani dei paesi vicini, che cercavano nel Club 67 quello spazio agonistico adatto alla loro passione e con grandi soddisfazioni.
Nel 1971 l’attività sportiva aveva coinvolto circa 60 ragazzi, con il conseguimento di ben sette record provinciali in varie discipline, con la partecipazione a gare di livello nazionale; ma anche il settore dedicato alle feste ed alle sagre aveva avuto un gran peso, con un Concorso fotografico intitolato “Aspetti e volti del nostro paese”, un ciclo di conferenze su vari temi, una Mostra di pittura e una di ceramica.

Se l’attività delle feste e delle sagre serviva a rinvigorire lo spirito del paese, lo sport permise alla fascia più giovane di aprirsi alle competizioni senza soggezione per nessuno, e i colori gialloblu degli atleti del Club 67, salirono sul podio in gare di alto livello, come il Meeting Interregionale di Novara (Alberto Pastorino, 2° sui 1500 m.) quello di La Spezia (Claudio Balestra, 2° nel salto in alto) i Campionati Italiani di corsa campestre a Messina (Michelangelo Prando) le finali nazionali dei Giochi della Gioventù a Roma (Flavia Briano).
Nella primavera del 1971 si organizzò il “1° Trofeo Enrico Delbono”, gara di corsa campestre che pur sotto una pioggia intensa vide la partecipazione di circa duecento atleti di tutta la regione.
Mentre si coglievano questi successi nell’atletica, il Club 67 metteva in campo anche una squadra di pallone elastico, sport che aveva avuto molto seguito a Pallare nei primi anni ’60 ma che per la mancanza di impianti e per la popolarità del calcio stava lentamente perdendo campo anche se in quegli anni aveva ancora un grande fascino.
Così scese in campo, per la “Terza categoria” della FIPE (Federazione Italiana Pallone Elastico) una squadra giovane e combattiva formata da Renato Giugiario, Ivo Briano, Alberto Pastorino, Valerio Macciò.

La formazione del Club 67 fu successivamente ancora rafforzata con il tesseramento di Egidio Rovere che con Renato Giugiario formò una coppia fortissima; terzini: Mauro Core, Briano Ivo, Sergio Peluffo; colori sociali: il classico giallo blu del Club 67.
Il Club 67 oltre al settore sportivo si sommavano gli impegni dell'organizzazione di feste, spettacoli, sagre e concerti; una segnalazione particolare merita il concerto del giovane fisarmonicista Mauro Giacobbe, reduce da un trionfale titolo mondiale di fisarmonica.
Un altro evento che ebbe risonanza, e non solo in paese, fu l'organizzazione del Concorso “Luci di Natale”, che avrebbe premiato il più bell'albero di Natale esposto in paese dai pallaresi; l'idea ebbe un successo straordinario, evidenziando partecipazione, entusiasmo e gusto estetico.

IL Club 67 Pallare - calcio

Nel 1973, tramontato il calcio femminile, riprese forza l’ipotesi di dare vita ad una squadra di calcio maschile, recuperando tutti quei giovani che, in passato, avevano costituito il nerbo di una squadretta di paese che aveva dato molte soddisfazioni, nasceva il “Gruppo Sportivo Club 67 “.
Il quadro dirigente della nuova Società era così composto: Zanco Giovanni presidente, Carmelo Prestipino vicepresidente, Amedeo Patrone segretario, consiglieri erano Marco Parodi, Paolo Pastorino, Rino Sangralli, Livio Servetti; colori sociali: nerazzurro con scritta Club 67.
La società pallarese avrebbe continuato a crescere separatamente dopo la fondazione delle pro loco riuscendo a raggiungere nel 2001 la promozione in prima categoria, attualmente milita in terza categoria.

1980 nasce la pro loco

Il 21 giugno 1979 il Club 67 Pallare venne trasformato nell’Associazione Ricreativa Sportiva Pallarese, la trasformazione si era resa necessaria affinchè l’associazione potesse essere giuridicamente riconosciuta dagli enti pubblici e organizzare attività diverse da quelle ludico-sportive, ma una nuova modifica delle leggi in materia, a distanza di un anno costrinse i soci ad effettuare una nuova variazione e procedere alla costituzione di una Pro loco.
Fu così che il 12 aprile 1980 davanti al notaio carcarese Gian Carlo Lasagna si ritrovarono i signori Zanco Giovanni, Pastorino Giancarlo, Patrone Amedeo, Parodi Fulvio, Core Giancarlo, Colombo Aldo, Pastorino Valerio, Gedi Romano, Delbono Mario e Macciò Renzo, che, approvandone lo Statuto, sancivano la nascita della Pro Loco di Pallare.

Lo Statuto, rimasto in gran parte ancora attuale e invariato, è composto di 25 articoli, prevede un Consiglio Direttivo formato da 5 a 11 membri che dura in carica per 3 anni con la nomina di un Presidente, un vice presidente, un segretario, un cassiere e un economo, i soci sono ripartiti sulla base del versamento di una quota annua in Benemeriti, Sostenitori e soci semplici.

Dopo la trasformazione in Pro loco, l’attività dell’associazione continuò rimanendo sempre molto attiva ma diversificandosi in diversi settori e, col tempo, quello sportivo dell’ex Club 67, si evolse separatamente legato alla squadra di calcio maschile “Pallare 67”, mentre le sagre gastronomiche con le feste da ballo divennero l’attività principale della nuova Pro loco, quelle che richiedevano il maggiore impegno lavorativo ed economico ma che con i loro introiti permettevano di finanziare l’organizzazione di tutte le altre manifestazioni.

Le strutture e le attrezzature degli stand si svilupparono attorno alla cappella di San Rocco, ma per alcune manifestazioni si rendevano necessari gravosi lavori di trasferimento con il montaggio di strutture mobili, fonte di tanta fatica e lavoro, difficoltà lentamente superate nel tempo con le nuove strutture fisse e a norma sorte presso gli impianti sportivi, ma effettuate per molti anni tra mille problematiche solo grazie all’impegno e alla grande capacità di un ristretto numero di soci.

GLI ANNI OTTANTA

Negli anni ’80, l’attività della Pro loco prevedeva una serie limitata di manifestazioni annuali, oltre al carnevale vi erano due appuntamenti fissi legati alle principali festività religiose, la festa patronale di San Marco il 25 aprile e quella di San Rocco, co-patrono, il 16 agosto.
Le strutture sorte attorno alla piccola chiesetta di San Rocco non permettevano però grosse affluenze di pubblico, la piccola pista da ballo fu successivamente ampliata ma per il piccolo palco non fu possibile fare altrettanto a causa della mancanza di spazio e quindi risultava impossibile l’esibizione di complessi di un certo richiamo composti da più elementi.
Alcune manifestazioni sportive dalla metà degli anni ’80 persero un po’ di slancio, il trial e il concorso ippico non furono più effettuati sia per problemi logistici e organizzativi ma anche per l’impossibilità di garantire gli adeguamenti richiesti dalle nuove normative di sicurezza.

In questo periodo i carnevali con le sfilate dei carri mascherati, i raduni alpini e poi le feste con l’avis, hanno rappresentato i momenti più impegnativi ma anche quelli di maggior partecipazione del paese alla vita della pro loco.
Nel fare gruppo per costruire il proprio carro e nel mascherarsi per le sfilate si manifestava tutta la voglia di divertirsi e stare insieme che nei giovani oggi sembra un po’ sparita; si lavorava febbrilmente iniziando iniziandone l’allestimento con largo anticipo per poter partecipare, non senza difficoltà, anche ai carnevali dei paesi vicini, allegre e indimenticabili trasferte anche in mezzo alla neve, puntualmente ricambiate con altrettanta gogliardia.
Ai nostri carnevali infatti, oltre all’ampia partecipazione di piccoli e grandi carri mascherati pallaresi, si aggiungevano in gran numero quelli degli amici di Biestro, Bormida, Mallare, Plodio, delle Ville di Cairo, ecc, tutti desiderosi di festeggiare con noi, e così le sfilate, per non far torto a nessuno e raccoglierli tutti, arrivavano dai Contei fino ai Triberti e con fantasiose e indimenticabili creazioni.
Tanta euforia e voglia di partecipare si ritrovava, con l’aggiunta dello spirito di cameratismo, anche nei primi raduni alpini, alimentata dalle carismatiche e indimenticabili figure di due “veci” pallaresi, il capogruppo Isnardi Lorenzo (per tutti “Lerpi”) e l’infaticabile Parodi Marco (“Marchin”).
Numerosi erano i gruppi alpini e i partecipanti giunti da tutti i paesi della vallata e non solo, che ricambiando le visite pallaresi, davano vita a pittoresche sfilate di gruppi e gagliardetti dietro le varie bande alpine lungo le vie del paese, ai gioviali ritrovi per il “rancio al campo“ e i successivi concertini sotto le castagne di San Rocco.

Dopo San Rocco l’appuntamento era al Prato dello Stallo per la festa di fine estate, non esistendo ancora le strutture coperte, il pic-nic dopo la Santa Messa vedeva i numerosi fedeli e partecipanti raggruppati a gruppi bivaccati nei prati e rive attorno alla cappella.
Le castagnate erano un altro appuntamento fisso di metà ottobre, dove vino e allegria erano sempre di casa, e per organizzare le quali si poteva contare anche su Don Agostino che col suo pulmino garantiva le forniture e i trasporti di castagne.
Con Don Agostino si iniziò a festeggiare più intensamente anche il periodo natalizio con i concerti in chiesa della costituenda corale delle ragazze, le visite pre-natalizie agli anziani, la distribuzione di vin- brulè al termine della messa .

GLI ANNI NOVANTA

L’organizzazione delle due edizioni della Mostra Mercato contribuì ad avvicinare molti pallaresi al mondo del volontariato dando nuovo slancio negli anni successivi a diverse iniziative.
Si iniziò ad utilizzare le nuove strutture fisse presso gli impianti sportivi, passando gradatamente da una situazione di precariato gestita nell’arco dell’anno con notevoli sacrifici da parte dei soci ad ambienti fissi ed accoglienti, dove era possibile affrontare e svolgere con continuità le manifestazioni.
Il capiente palco realizzato da abili volontari presso la ditta Cos.mi dei fratelli Zanco e gli ampi spazi della pista ballabile permettevano ora di ingaggiare ogni tipo di complesso e organizzare qualsiasi spettacolo senza problemi per le forniture di energia elettrica né per l’affluenza di pubblico o i parcheggi.
In caso di pioggia, anche se l’acustica ne risentiva, si potevano sempre utilizzare gli spazi del palazzetto dello sport, grazie ai quali a San Marco alla tradizionale gara di pesca si affiancò con successo il mercatino dell’usato.
Ai classici carnevali, alle castagnate e poi anche alle festività natalizie, si affiancarono stupende e coreografiche esibizioni di pattinaggio artistico con trofei a livello nazionale e internazionale.

Nel 1995 per la prima volta il “Lisotto della Nonna pallarese” varcò con successo i confini “sbarcando” alla festa di Osiglia, facendosi apprezzare dai palati locali.
Nel 1997 con totale coinvolgimento del paese si allestì la prima edizione della rappresentazione della Passione riuscendo, grazie alla partecipazione di Don Agostino alla sfilata a mantenere intatto il senso sacro della Via Crucis svolta in un’atmosfera d’altri tempi lungo le vie del paese.
Anche le feste estive iniziarono a diventare sempre più estese passando dai due tre giorni ad intere settimane, con affluenze di pubblico sempre maggiori.
Il piazzale davanti al palazzetto veniva invaso da centinaia di moto e centauri in occasione dei motoraduni, da stupende auto e moto da museo nei raduni di mezzi d’epoca, o da centinaia di alunni e automezzi con le giornate della sicurezza.
Le processioni divennero artistiche sfilate con i crocefissi delle confraternite rivierasche e aderendo alle iniziative dell’ufficio Cultura della Provincia di Savona e della Comunità Montana Alta Val Bormida, si organizzarono, con crescente successo, le serate estive di musica e di spettacoli teatrali all’aperto.

GLI ANNI DUEMILA

Nel 2001 all’ormai consolidata festa del donatore di sangue Avis si aggiunse quella dello Sport per festeggiare la promozione della squadra di calcio in prima categoria, manifestazione poi continuata con successo per sostenerla.
Dal 2004 il nostro affiatato gruppo dei lisottari ha iniziato nuovamente ad esportare il Lisotto” proponendolo con incrollabile successo come marchio e prodotto tipico pallarese nelle manifestazioni dei paesi vicini, arrivando fino alla serata slow-food dell’estate 2006 all’albergo del Vescovado di Noli e alla successiva trasferta alla festa della pro loco nolese.
La collaborazione con gli insegnanti delle Scuole Elementari Pallaresi e l’Istituto Comprensivo oltre alle grandi manifestazioni delle prime settimane della sicurezza ha permesso nel 2005 ai nostri Lisottari di esibirsi nella coreografica cornice dell’Abbazia di Fornelli e nel 2006 in quelli di Villa Rosa ad Altare.
Ed è proprio tra gli alunni delle scuole si sono svolti i reclutamenti per le future leve di lisottari, dando vita a giornate nelle quali i “lisottari in erba” hanno appreso con successo e passione i rudimenti dell’arte culinaria locale.
La fitta collaborazione con l’Amministrazione Comunale, le associazioni e i ristoratori locali, ha permesso l’ottima riuscita di Estapallare, con un’ampia presenza di giovani, e un ottimo successo di pubblico.
Dall’ottobre del 2006 la sede della Pro loco è stata trasferita dall’ex cinema, nel più nuovo e comodo locale posto accanto al Comune.
Il futuro prossimo prevede nuove importanti trasferte per far conoscere ed apprezzare il nostro “Lisotto” e il nostro paese e le sue tradizioni al mondo intero.

Il 6 novembre 2006 è stato rinnovato il Consiglio Direttivo che risulta ora così composto: Presidente: Zanco cav. Giovanni, Vice Presidente: Taricco Piergiorgio, Segretario: Stefano Mallarini, Tesoriere: Marta Taricco, Consiglieri: Bagnasco Patrizio, Bosio Enrico, Colombo Miriana, Peirano Rina e Siri Maria Renata.

Nel dicembre del 2009 il nuovo direttivo risulta così composto: Presidente la carcarese Paola de benedetti in Mallarini; Vice Presidente Andrea Mariotti; Segretario Stefano Mallarini; Consiglieri: Paola Isnardi, Marta Taricco, Rina Piantelli, Noemi Siri.